"Love is authentic only when it gives freedom. Let this be the criterion.
Love is true only when it does not interfere in the privacy of the other person. It respects his individuality, his privacy. But the lovers that you see around the world, their whole effort is that nothing should be private; all secrets should be told to them. They are afraid of individuality..."
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Ok, so what is love?
Osho speaks on the difference between love and passion.
"Passion is hot, but passion is not love. Passion is an effort to use the other for your own biological and sexual needs. And the man who has renounced passion becomes cold -- ice cold, almost dead.
Love is just in between these two extremes, hot dogs and cold saints. In your restaurant you should start selling hot dogs and cold saints -- they are the two extremes. Just between the two is the coolness of love."
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What happened to love? Everybody is looking for love, but the world is full of hate. With love something very drastic has happened. This OSHO TALK goes deep into the psychological understanding of how our authenticity about love was spoiled. - "Never judge anybody by his act, because the real thing is not the act but the consciousness through which that act has been performed."
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*..L'amore dovrebbe darti libertà, non accontentarti mai di qualcosa di meno, l'amore dovrebbe renderti completamente libero, un vagabondo nel cielo dellla libertà le cui radici non sono attaccate ad alcunchè. L'amore se è meditativo ti rende sulla giusta strada, la meditazione se è sulla giusta strada ti rende colmo d'amore!..*
La polarità fondamentale della vita, dell’Amore e della Meditazione
La crescita personale richiede un movimento continuo da una polarità all’altra. A volte stare da soli è perfetto: si ha bisogno del proprio spazio, di dimenticare tutti e stare con se stessi. L’altro è assente e quindi non hai nessuno che ti confina: l’altro crea un confine, da solo sei infinito.
Vivendo insieme agli altri, andando in giro per il mondo, nella società, a poco a poco si avverte un senso di confino, di limitazione, come se si avessero attorno delle mura: diventa una sottile forma di prigionia e si sente il bisogno di muoversi.
A volte è necessario stare completamente da soli, in modo che ogni confine scompaia, come se l’altro non esistesse affatto, e l’intero universo, il cielo infinito esistessero solo per te: in quel momento di solitudine per la prima volta si comprende cos’è l’infinito.
Ma se ci rimani troppo a lungo, con l’andare del tempo l’infinito ti annoia, diventa insipido. Ci sono purezza e silenzio, ma non c’è alcuna estasi: l’estasi arriva sempre attraverso l’altro. E allora all’interno cresce una fame d’amore, si desidera rifuggire la propria solitudine, questo vasto spazio infinito; si vuole un posticino confortevole con della gente intorno, in modo da dimenticarsi di se stessi.
Questa è la polarità fondamentale della vita, dell’amore e della meditazione. Le persone che cercano di vivere solo attraverso l’amore e le relazioni a poco a poco diventano molto limitate: perdono infinità e purezza, diventano superficiali.
Vivere sempre in relazione significa vivere dentro i confini in cui puoi incontrare l’altro; pertanto ti fermi sempre sulla soglia, non riesci mai a entrare nel tuo palazzo, perché è davanti alla porta che ci si incontra con i passanti. Le persone che vivono solo nell’amore, dunque, a poco a poco diventano superficiali. La loro vita perde di profondità. E le persone che vivono solo di meditazione diventano molto profonde, ma la loro vita manca di colore, è priva di danza estatica, non ha la qualità orgasmica dell’essere.
Un’umanità reale, l’umanità del futuro vivrà le due polarità assieme, e ogni mio sforzo consiste nel cercare di condividere tale comprensione. Sarebbe bene potersi spostare liberamente dall’una all’altra, senza che una delle due diventi una limitazione: non dovresti temere la folla del mercato, né dovresti temere il monastero.
Tale libertà, tale flessibilità di movimento, è ciò che io chiamo sannyas. Più ampio è il movimento, più ricca sarà la tua vita.
La vita dovrebbe essere al tempo stesso complessa e semplice. E’ necessario cercare di continuo questa armonia, altrimenti la vita diventa monotona, con una sola nota che si continua a ripetere, senza però poterne far nascere un’orchestra.
Provocatorio e illuminante, con quella dose di ironia che solo i grandi sanno avere, Osho insegna in questo libro a disfarci di tutti i falsi preconcetti sull'amore e trovare un modo nuovo, più autentico di amare. Un amore sempre fresco e vivo, senza ossessioni né gelosie, quello che più di ogni altra cosa al mondo sa regalare la vera gioia di essere.
L’amore è il cibo dell’anima, ma a tutti è mancato. La vostra anima non ha ricevuto neppure una briciola d’amore, quindi non ne conoscete il sapore. Sfortunatamente, dunque, questa domanda ha senso. Il corpo ha ricevuto nutrimento, per cui cresce; l’anima invece, non ha ricevuto cibo alcuno ed è morta, oppure non è ancora nata, o è in coma permanente.
Io non posso definire l’amore, perché l’amore non ha definizione. È una di quelle cose indefinibili, come la nascita o la morte; come il divino o la meditazione. È una di quelle cose indefinibili, non lo posso definire; non posso dire: «Questo è l’amore», non posso mostrartelo. Non si tratta di un fenomeno visibile. Non può essere dissezionato, non può essere analizzato, può solo essere vissuto, lo si può conoscere solo attraverso l’esperienza. Posso però indicarti la via per farne l’esperienza.
L’amore non è una cosa che puoi fare, l’amore accade mentre stai facendo altro. Da parte tua puoi fare qualcosina: sedere insieme, guardare la luna, ascoltare la musica, nulla che abbia a che fare direttamente con l’amore. L’amore è molto delicato, fragile; se lo guardi, se lo fissi direttamente, scomparirà. Arriva solo quando non te ne accorgi, quando stai facendo altro. Non puoi andare diritto come una freccia, l’amore non è un bersaglio, è un fenomeno molto sottile, è molto timido; se lo punti direttamente si nasconderà, se fai qualcosa in modo diretto, lo mancherai.
Ogni amante sente che manca qualcosa, perché l’amore è incompiuto: è un processo in evoluzione, non un oggetto. È inevitabile che ogni amante avverta la mancanza di qualcosa, occorre però evitare di interpretarlo nel modo sbagliato: è un semplice segno che l’amore in sé è un processo dinamico; è simile a un fiume che continua a scorrere, senza interruzione.
Non pensare che l’amore debba essere duraturo, e la tua vita amorosa diventerà più bella, perché saprai che oggi siete insieme e domani forse vi dovrete lasciare. L’amore entra in casa tua con la freschezza e la delicatezza di un soffio di vento, la riempie di fragranza e la ravviva, rimane il tempo concessogli dall’esistenza e poi se ne va. Non cercare di chiudere tutte le porte, o quella stessa brezza diventerà soffocante, stantia. Nella vita tutto cambia e il cambiamento è splendido: ti arricchisce sempre di più di esperienza, amplia la consapevolezza, aumenta la maturità. Osho
L'EGOISMO SECONDO OSHO
Nell’essere egoista troverai tutto l’altruismo che hai cercato e ricercato, senza mai trovarlo; perché l’intero contesto era ribaltato: ti viene detto di amare il vicino, ma non hai mai amato te stesso! E una persona che non ha amato se stessa, come potrà amare il vicino? Da dove potrà ottenere l’amore: come prima cosa lo devi avere!
Tu ami il tuo vicino, senza saper nulla dell’amore, perché non hai mai amato te stesso. Il vicino ama te, senza aver mai amato se stesso: nel mondo sta esplodendo una follia sconvolgente. La gente si ama a vicenda, senza saper nulla dell’amore: é come se dei mendicanti chiedessero l’elemosina tra di loro, pensando che l’altro sia un imperatore. Entrambi pensano la stessa cosa: l’altro è un imperatore. Ma entrambi sono mendicanti, prima o poi la realtà si manifesterà e allora ci sarà infelicità e sofferenza. Allora penserai di essere stato ingannato: “Questo mendicante ha cercato di spacciarsi per un imperatore!”, ma questa è una vera assurdità. Eri tu che pensavi a lui come un imperatore; e la situazione è identica anche sull’altro versante: l’altro pensa che l’hai ingannato, spacciandoti per un imperatore, mentre sei solo un mendicante. Quando entrambi i mendicanti scoprono di essere solo dei mendicanti, cos’altro possono fare se non essere furiosi, esplodere di rabbia, aggredirsi a vicenda, odiarsi a morte!
E l’amore? Non c’era: non sanno cosa sia l’amore. Per conoscere qualsiasi cosa, si deve partire da se stessi.
Ti è stato insegnato a sacrificare te stesso per uno stupido ideale. Io voglio che tu sia solo e unicamente egoista. E rimarrai sorpreso: se sei egoista, scopri un’infinità di tesori dentro di te, ragion per cui molto presto inizierai a condividerli. Questo perché trovare un tesoro è una gioia minore rispetto al condividerlo. E i tesori che hai dentro di te non seguono la comune legge dell’economia: sono all’opposto, sono diametralmente opposti alla normale struttura economica.
Nella comune economia, se dai qualcosa ne avrai di meno; se continui a dare, ben presto sarai un mendicante. Nel mondo dell’economia ordinaria devi sottrarre agli altri quanto più possibile, allora avrai di più e ancora di più, e di più ancora.
I tesori di cui ti sto parlando seguono una legge diversa: se ti ci aggrappi, si esauriscono. Se ti ci aggrappi troppo, puoi addirittura farli morire. E se li vuoi distruggere, chiudi tutte le finestre e le porte, diventa un tomba; così che nulla possa sfuggirti, ma sarai un uomo morto… con tutti i tuoi tesori morti con te!
La tua verità, la tua libertà, il tuo amore, la tua gioia… tutto sarà morto insieme a te. Sicuramente morto! Una morte più che sicura!
Se invece vuoi far crescere i tuoi tesori, condividili; condividili a piene mani. Non preoccuparti neppure se l’altro è un amico o un approfittatore: quando condividi, ciò che conta è la condivisione, non con chi lo fai! Chiunque sia l’interessato… tu limitati a dare. Non preoccuparti del destinatario, tu continua a inviare le lettere d’amore: da qualche parte qualcuno le riceverà. E più continui a condividere, più continuerà a entrare in te da sorgenti sconosciute.
Un uomo è esattamente simile a un pozzo.
Tratto da: From Darkness to light, Capitolo # 22
"Primo: tu non sei mai stato accettato così come sei dai tuoi genitori, dagli insegnanti, dai vicini, dalla società: tutti hanno cercato di perfezionarti, di renderti migliore.
Un continuo condizionamento negativo, ha generato in te questa idea: «Così come sono non vado bene, manca qualcosa. E devo essere altrove, non qui: questo non è il posto in cui dovrei essere, mi aspetta qualcosa di superiore, di più potente, di più dominante, un maggior rispetto, una fama più grande».
Questa è solo la metà di questa brutta storia, che sarebbe meglio non accadesse: si potrebbe facilmente evitare se le persone fossero un po’ più intelligenti nel loro essere madri, padri, insegnanti. Non si deve plagiare il bambino: dovete aiutare lo sviluppo del rispetto per se stesso, dell’accettazione di sé.
Ma la seconda parte è di un’importanza immensa. Anche se tutti questi condizionamenti fossero eliminati – vieni deprogrammato e tutte queste idee vengono tolte dalla tua mente –, comunque sentirai di non essere all’altezza; ma quella sarà un’esperienza totalmente diversa. Le parole sono le stesse, ma l’esperienza sarà diversa.
Tu non vai bene, nel senso che potresti essere di più. Non si tratterà di diventare famoso, rispettabile, potente, ricco: quella non sarà più una tua preoccupazione. Ciò che metterai a fuoco è il fatto che il tuo essere è solo un seme: nascendo, non vieni al mondo in quanto albero; nasci solo come un seme, e devi crescere fino a giungere a fioritura: quella fioritura sarà il tuo appagamento, la realizzazione.
Questa fioritura non ha nulla a che vedere con il potere, nulla a che fare con il denaro e i giochi politici: ha qualcosa a che fare unicamente con te, si tratta di un progredire dell’individuo.
Un seme deve viaggiare a lungo prima di fiorire. Questa pulsione è splendida: ti viene data dalla natura stessa. Ma la società, finora, è stata molto astuta; modifica, devia, distrae i tuoi istinti naturali in qualcosa di socialmente utile.
Questi sono i due aspetti che ti danno la sensazione che, ovunque ti trovi, manchi qualcosa: devi ottenere qualcosa, conseguire qualcosa, diventare un conquistatore, un arrampicatore.
Adesso ti occorre tutta la tua intelligenza per stabilire con chiarezza qual è la tua pulsione naturale, e qual è il condizionamento sociale: disfati del condizionamento sociale, è tutto pattume! Così che quella natura resti pura, incontaminata. E la natura è sempre individualistica.
Crescendo fiorirai: potresti diventare una rosa, qualcun altro potrebbe fiorire e diventare una margherita. Tu non sei superiore perché sei una rosa, lui non è inferiore perché è una margherita: entrambi siete giunti a fioritura, quella è la cosa importante; e quella fioritura darà un profondo appagamento.
Ogni frustrazione, ogni tensione scompare; su di te discende una profonda quiete, una pace che trascende ogni comprensione. Ma, come prima cosa, devi disfarti totalmente del pattume della società; altrimenti continuerà a distrarti.
Devi essere ricco, ma non facoltoso: la ricchezza è qualcos’altro. Un mendicante può essere ricco, e un imperatore può essere povero. La ricchezza è una qualità dell’essere."
Tratto da: The Transmission of the lamp, capitolo 26, seconda domanda
D.: Una cosa di te mi incuriosisce. Ho sentito dire che non sogni, e mi chiedo se questo sia vero. Come mai, come mai non sogni? Perché pensi di non sognare?
R.: È vero, si deve comprendere perché si sogna.
Si sogna perché ci sono alcuni momenti incompiuti, desideri repressi; cose che vuoi fare, ma non puoi fare a causa della società, a causa della cultura, a causa della religione. Gli animali non sognano. I popoli primitivi non sognano.
Ho incontrato in India delle tribù aborigene che, vivendo ancora come cinquemila anni fa, non sognano. Più un uomo viene represso, civilizzato, inizia a reprimere la sua natura e a proiettare una determinata personalità che è rispettabile, allora ecco che ci sono i sogni.
I sogni semplicemente ti aiutano: ciò che non puoi fare nelle tue ore di veglia, puoi farlo quando dormi: sono una forma di surrogato. Per questo Sigmund Freud e la sua scuola di psicoanalisi erano tanto interessati ai tuoi sogni. Non erano affatto interessati a cosa pensavi durante il giorno: quello non è altro che ipocrisia; ciò a cui erano interessati era quello che sogni di notte, perché questo fornisce la chiave della vera persona.
Ma un Sigmund Freud sarebbe assolutamente confuso, se mi incontrasse. Infatti io non lascio mai niente di incompleto. Faccio solo quello che voglio fare, incurante di ogni conseguenza. Non mi interessa la rispettabilità, non mi interessa ciò che gli altri pensano di me; semplicemente vivo la mia vita. E poiché io vivo così intensamente e totalmente non vi è alcun residuo che possa creare i sogni. I sogni sono la tua vita non vissuta.
Puoi provare un semplice esperimento. Un giorno digiuna, e nella notte avrai dei sogni in cui mangi del cibo, un cibo veramente delizioso: digiunare crea un sogno sul cibo. Nel corso della giornata reprimi i tuoi desideri sessuali e nella notte farai sogni erotici.
L’interesse di Freud era più che corretto: per conoscerti veramente, si devono conoscere i tuoi sogni. Una volta che i tuoi sogni sono conosciuti, puoi essere aiutato a diventare più naturale, meno represso… E quali sono i punti della tua vita dove hai negato te stesso, sacrificato te stesso in nome del Paese, o in nome della religione?
Io non ho mai sacrificato nulla. Non ho mai fatto nulla contro me stesso: qualsiasi cosa voglio dire, la dico; qualsiasi cosa voglio fare, la faccio. Non ho mai seguito nessuno; non ho mai seguito i suggerimenti di qualcun altro. Conduco una vita veramente innocente, primitiva, semplice. Motivo per cui non ci sono sogni.
Tratto da: The Last Testament, Vol. 2 capitolo # 12
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